Il settore logistico italiano si prepara a un cambio epocale in materia di IVA, con l’introduzione del Reverse Charge (inversione contabile) nel maxi-emendamento alla Legge di Bilancio 2025. Una misura attesa da tempo, che potrebbe entrare in vigore a breve, grazie al via libera dell’Unione Europea.

Cos’è il Reverse Charge e perché è importante per la logistica?

Attualmente, nel regime IVA tradizionale:
Il fornitore emette fattura con IVA e la addebita al cliente.
Il fornitore è poi responsabile del versamento dell’imposta all’Erario.

Con il Reverse Charge:
Il cliente (committente) diventa responsabile del pagamento diretto dell’IVA allo Stato.
Il fornitore non deve più anticipare l’imposta.

Vantaggi principali:
Riduzione del rischio frodi (evita il mancato versamento dell’IVA da parte dei fornitori)
Maggior controllo fiscale sul settore logistico, storicamente esposto a evasione
Allineamento alle best practice europee (già adottato in altri Paesi UE)

Un traguardo raggiunto grazie al lavoro di Assologistica

L’associazione ha svolto un ruolo chiave nel negoziato con:

  • Il Governo italiano (MEF e Agenzia delle Entrate)
  • La Commissione Europea

Andrea Parolini, esperto fiscale che ha affiancato Assologistica, è stato decisivo nella definizione della proposta.

Perché questa misura è strategica?

Oltre a combattere l’evasione, il Reverse Charge:
Stabilizza il sistema fiscale del settore
Favorisce la trasparenza nelle transazioni
Rappresenta un tassello di un più ampio piano di modernizzazione della logistica

Cosa succederà ora?

Approvazione definitiva della Legge di Bilancio 2025
Autorizzazione formale da parte dell’UE
Attuazione immediata del nuovo regime

Una svolta che potrebbe ridisegnare il panorama fiscale della logistica italiana, rendendolo più efficiente e sicuro.